Suoni più nitidi, qualità dell’ascolto migliorata, profondità e sensazioni metafisiche. La cannabis e la musica sembrano formare un connubio perfetto. Perché è così?
Cosa imparerete da questo testo?
👉 Quali sono le caratteristiche dell’ascolto della musica dopo l’assunzione di cannabis?
👉 La cannabis può essere utilizzata nel processo di creazione della musica?
👉 Quali canzoni vale la pena ascoltare dopo aver assunto cannabis?
Indice:
La marijuana rende la musica migliore? 🎶
Chiunque abbia ascoltato musica sotto l’effetto della marijuana ammetterà che questa sostanza influisce notevolmente sulla percezione. Ovviamente, le diverse varietà di marijuana possono causare sensazioni di euforia, riflessione o rilassamento. Tuttavia, indipendentemente da ciò, la cannabis non compromette le funzioni cognitive, in particolare l’udito, ma le modifica in modo specifico.
Questo effetto è principalmente dovuto al THC, il composto psicoattivo presente nella cannabis. Il THC non solo affina il gusto, ma anche l’udito. Esiste anche una spiegazione scientifica a riguardo.
Scienziati guidati da Tom Freeman hanno studiato l’effetto della cannabis sul cosiddetto sistema di ricompensa utilizzando la risonanza magnetica. Risultato? Coloro che avevano usato marijuana e partecipato all’esperimento esprimevano il desiderio di continuare ad ascoltare musica, cosa che non si verificava tra le persone a cui era stato somministrato un placebo.
Un altro studio scientifico, condotto con l’ausilio dell’EEG, ha confermato la percezione alterata nelle persone che ascoltavano musica sotto l’influenza della cannabis. Sulla base delle registrazioni EEG, i ricercatori hanno dimostrato che in quei momenti si verifica il fenomeno dell’iperconcentrazione nello spazio acustico. Questo conferma la tesi che la cannabis influisce sul potenziamento della percezione acustica.
Inoltre, la cannabis, come hanno dimostrato gli scienziati, altera la memoria a breve termine, portando così a concentrarsi sul “qui e ora”. Gli ascoltatori di musica, come conferma il prof. Daniel Levitin, psicologo della musica presso la McGill University, si concentrano su ogni dettaglio del brano riprodotto.
– Gli ascoltatori sotto l’influenza della cannabis vivono praticamente per ogni nota, nel momento specifico – conferma il prof. Daniel Levitin.
L’uso della marijuana nel processo di creazione musicale 🎹
La musica e la cannabis sono quasi come due elementi che si compenetrano. Questo riguarda anche il processo di creazione musicale. Già i primi musicisti jazz trovavano nella marijuana un’ispirazione per creare brani e assoli improvvisati.
La cannabis ha avuto un’influenza significativa sul processo creativo di artisti come Jimi Hendrix, Bob Marley e Snoop Dogg. Hendrix creava e suonava concerti sotto l’effetto della marijuana e dell’LSD. Non è un caso che una delle sue canzoni si intitoli “Purple Haze”.
Bob Marley, d’altro canto, può essere considerato il re della marijuana. La musica reggae si è diffusa grazie al consumo di cannabis. L’erba non solo era ed è un’ispirazione per la sua creazione, ma anche un elemento spirituale, religioso e metafisico inscindibile.
Infine, Snoop Dogg, re dell’hip hop, ammette di fumare circa 80 canne al giorno. L’artista stesso afferma di non aver mai eseguito un concerto da sobrio. Snoop Dogg può vantare un’intera linea di accessori e progetti commerciali legati alla cannabis.
In conclusione, le persone amano semplicemente ascoltare musica sotto l’influenza della marijuana. Questo vale anche per il processo di creazione musicale con l’uso dell’erba, come confermato da un numero molto più ampio di artisti rispetto a quelli menzionati qui.
Canzoni dopo il fumo: quali vale la pena di ascoltare? 🎧
Una playlist per fumare è una sorta di rituale per molti appassionati di cannabis. La musica giusta può esaltare l’esperienza e portarvi in uno stato di profondo relax o euforia. Tra i brani iconici che vale la pena ascoltare durante una sessione con il vostro amico verde c’è la leggendaria “Smoke Two Joints” dei Sublime, un numero che è diventato l’inno non ufficiale dei fumatori di tutto il mondo.
I classici del genere reggae, come “Legalize It” di Peter Tosh o “Kaya” di Bob Marley, creano un’atmosfera chillout particolare, ideale per la contemplazione. D’altra parte, il rock psichedelico degli anni ’60 e ’70, rappresentato dai Pink Floyd con l’album “Dark Side of the Moon” o dal brano dei Jefferson Airplane “White Rabbit”, offre un viaggio cosmico attraverso il suono e l’emozione.
Anche gli artisti contemporanei creano musica che si sposa bene con la cannabis. Kid Cudi con il suo brano “Marijuana”, Wiz Khalifa con “Roll Up” o Cypress Hill con “Hits from the Bong” sono tutti must-have per gli appassionati di hip-hop. Per chi cerca sonorità più elettroniche, i brani di Shpongle o Boards of Canada offrono suoni ipnotici e stratificati che assumono una nuova dimensione sotto l’effetto del THC.
Vale la pena ricordare che la playlist ideale per il fumo dovrebbe essere adattata all’effetto che si preferisce, sia che ci si voglia rilassare sia che si voglia stimolare l’immaginazione. Indipendentemente dal genere musicale, la chiave è la risonanza personale con i brani scelti che, se combinati con la cannabis, possono creare un’esperienza musicale unica, quasi trascendentale.
Bibliografia:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29025134/
https://anthrosource.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1525/ac.2006.17.2.78